VIIa Stazione - Gesù cade la seconda volta sotto la croce
Ti Adoriamo, o Cristo, e Ti Benediciamo. Perchè con la Tua Croce hai redento il mondo!
Dal Vangelo secondo Luca
Allora i soldati condussero [Gesù] dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la corte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: "salve, re dei Giudei!". E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Meditazione
Le porte del palazzo del pretorio, la sede del potere romano, si sono chiuse. Fuori, la folla è in attesa del lugubre corteo col condannato a morte Gesù di Nazaret. Nel cortile di quel palazzo non è sceso. però, il silenzio. Anzi, si consuma un gesto che nei secoli sarà ripetuto in mille forme diverse nell'oscurità delle celle, in aree protette e celate a sguardi indiscreti. in luoghi remoti o posti nel cuore della città. È la tortura del prigioniero. Gesù è umiliato e tormentato dalla truppa di stanza nel pretorio. che con volgarità e arroganza si accanisce sulla vittima, sfogando le proprie frustrazioni. Ma l'evangelista in quella scena di violenza gratuita vede in filigrana un significato segreto. Cristo è sbeffeggiato come un sovrano da burla: in realtà egli è il vero sovrano della storia. E quando, come narra in una celebre pagina il Vangelo di Matteo (25,31-46). egli "verrà nella sua gloria e sederà sul trono della sua gloria e davanti a lui verranno radunati tutti i popoli...", allora il re si rivolgerà a tutti coloro che - senza paura ed esitazione - sono andati a visitare chi era in carcere. a dar pane agli affamati e acqua agli assetati, a curare i feriti e i sofferenti. E le sue saranno parole di gioia: "Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo". I torturatori e gli oppressori "se ne andranno al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna".
Padre, Ave, Gloria