sabato 17 febbraio 2007

Demonologia

Dal discorso del Santo Padre Paolo VI, avvenuto il 15 Novembre 1975:

" Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa? Non vi stupisca come semplicistica, o addirittura come superstiziosa e irreale, la nostra risposta: uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male che chiamiamo demonio. Il male non è più una deficienza, ma un'efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa. Esce dal quadro dell'insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerla esistente, non avente esso pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure la spiega come una pseudo-realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni ".


Chi è il maligno?
Parlare troppo del maligno è certamente un male; non parlarne mai è sicuramente un male maggiore. Ignorarlo ci espone infatti al rischio di esserne divorati, secondo il detto dell'Apostolo (1 Pt 5,8). Sappiamo però che Cristo è venuto "per distruggere le opere del diavolo" (1 Gv 3,8). Esso agisce contro la Chiesa fin dal suo nucleo embrionale, ossia i Dodici; Gesù infatti disse a Pietro: "Simone, Simone, ecco, Satana vi ha cercato per vagliarvi, ma Io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede" (Lc 22,31). Uno dei Dodici ne subisce la totale fascinazione: "Satana entrò in lui" (Gv 13,27). L'Apostolo Paolo mette in guardia la sua comunità di Corinto, dicendo ai cristiani di stare attenti, perché il diavolo si presenta sotto aspetti irriconoscibili per trarre in inganno l'ingenuità dell'uomo: "...si maschera da angelo di luce" (2 Cor 11,14). Gli spiriti delle tenebre sono molto numerosi e disposti in ordini gerarchici (cfr. Ef 6,12 e Col 2,15).

Nel Vangelo i demoni riconoscono Gesù e gridano di disperazione quando lo incontrano (cfr. Mc 1,23). Talvolta Gesù ha dei brevi colloqui col demonio, che parla per bocca degli ossessi (cfr. Mt 8,28ss). In certi casi c'è un solo spirito immondo che possiede la persona, in altri sono molti. L'autorità di Gesù dispone in maniera assoluta del loro destino.

L'origine e la personalità di satana

La Chiesa non ha mai voluto approfondire eccessivamente questo argomento, e perciò in questa sede possiamo solo riproporre i pochi dati a nostra disposizione. La Scrittura lo conosce con diversi nomi di derivazione sia ebraica che greca; i più diffusi sono: Satana, dall'ebraico satan, che vuol dire "avversario", e diavolo, dal greco diaballo (diaballw), che significa "mettere per traverso". A questi nomi si aggiungono poi numerose definizioni come "padre della menzogna", "omicida", "principe di questo mondo", "la Bestia".

La Scrittura indica l'origine di Satana in una "caduta dalla sfera celeste". Lo vediamo già in Ez 14,12-15: "Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora?". Anche Gesù allude a questa caduta, quando dice ai suoi discepoli di ritorno dall'evangelizzazione: "Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore" (Lc 10,18). Infine Ap 12,7-9 riprende questo tema, mostrando l'apostasia degli spiriti angelici e lo scisma conseguente. Anche qui il fenomeno è descritto nei termini di una caduta.

Un altro problema è quale sia stata la causa della separazione degli angeli. Qui siamo nel campo delle ipotesi. Risale ai primi Padri della Chiesa (Giustino, Ireneo, Tertulliano e altri) l'idea che gli angeli siano stati messi da Dio in condizione di scegliere liberamente tra due possibilità, quella di servirLo e quella di andarsene per conto proprio. In ogni caso Dio non intendeva essere amato per forza e ha atteso anche dagli angeli una opzione per Lui o contro di Lui. Una parte di loro hanno scelto di andarsene, creando una realtà autonoma e senza Dio. I Padri della Chiesa citati tra parentesi pensano che una parte gli angeli avesse ritenuto una cosa assurda che un essere tratto dalla terra, come l'uomo, fosse stato creato a immagine di Dio. Da qui il loro allontanamento.

Un'altra ipotesi che tenta di spiegare la caduta degli angeli è quella secondo cui essi reagirono diversamente alla rivelazione del progetto dell'Incarnazione del Figlio e che questo sia stato proprio il termine di confronto che avrebbe spinto Satana e i suoi angeli ad andarsene: in sostanza, avrebbero rifiutato l'idea di dovere adorare Dio in una creatura inferiore, quale è l'uomo.

L'insegnamento ufficiale della Chiesa non ha mai confermato nessuna delle due ipotesi, limitandosi a dire che l'apostasia degli angeli fu causata da un peccato di superbia compiuto da una parte di loro che perciò venne espulsa dalla presenza di Dio.



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Da Lucifero a satana


"Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità;
lo fece a immagine della propria natura.
Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo;
E ne fanno esperienza coloro che gli appartengono"
(Libro della Sapienza capitolo 2 versetti 23-24)

" Negli inferi è precipitato il tuo fasto, la musica delle tue arpe; sotto di te v'è uno strato di marciume, tua coltre sono i vermi. Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli? Eppure tu pensavi: Salirò in cielo sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo. E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso! " (Libro di Isaia, capitolo 14, versetti 11-15).

" Tu eri un modello di perfezione, pieno di sapienza, perfetto in bellezza; in Eden, giardino di Dio, tu eri coperto d'ogni pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisoliti, ònici e diaspri, zaffiri, carbonchi e smeraldi; e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue legature, preparato nel giorno in cui fosti creato. Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa; io di posi sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando sei stato creato finchè fu trovata in te l'iniquità.il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza, la tua saggezza si era corrotta a causa del tuo splendore, ti ho gettato a terra e ti ho posto davanti ai re che ti vedano. " (Libro di Ezechiele, capitolo 28, versetti 1-17).


Dio ha diviso le responsabilità tra le diverse alte gerarchie angeliche. Uno di questi angeli si chiamava Lucifero. Egli potrebbe essere stato un arcangelo, sebbene sia Michele l'unico nella Sacra Scrittura ad avere questo appellativo (Cfr Lettera di Giuda, capitolo 1, versetto 9).
Lucifero, essendosi ribellato, cadde dal Paradiso, trascinandosi dietro un terzo degli angeli. Ogni creatura dell'universo, moralmente libera, deve ad un certo momento, prendere una decisione finale: allearsi con Dio o agire da se stesso, (Lucifero scelse questa seconda opzione) (cfr libro dell'Apocalisse, capitolo 12, versetti 7-9) o addirittura allearsi con satana.
Alcuni degli angeli decaduti vennero gettati nell'inferno e incatenati fino al giorno del giudizio, mentre altri furono lasciati liberi di opporsi a Dio e al Suo Regno. (cfr Seconda lettera di Pietro, capitolo 2, versetto 4).
Lucifero divenne l'avversario, che è il significato del nome "satana". Costui è il nemico sia di Dio che dell'uomo. E' pieno di odio e desiderio di vendetta contro i figli redenti di Adamo, i quali regneranno con Cristo nella gloria.
Satana ed i suoi angeli decaduti, quindi divenuti demoni, sconfitti dalla Croce di Gesù Cristo, sul Calvario, e saranno, alla fine, condannati (cfr Lettera di San Paolo ai Colossesi, capitolo 2, versetto 15 e vangelo di Matteo, capitolo 25, versetto 41). I demoni sono le forze operanti dietro le false religioni, l'idolatria, la magia, la stregoneria, l'occultismo, basta confrontare il libro del Deuteronomio, capitolo 32, versetto 17, il Salmo 96, versetto 5; la Prima lettera di San Paolo ai Corinzi, capitolo 10, versetti 19-20; il libro dell'Apocalisse, capitolo 9, versetti 20-21).
Satana e i demoni sono in uno stato di guerra continua contro la Chiesa e tutti i credenti sono esortati a combattere, a tutti i livelli, le forze spirituali nel regno dell'invisibile ( cfr. Lettera di San Paolo agli Efesini, capitolo 6, versetti 10-15).
Dio permette ai demoni di tentare e ingannare in modo limitato; essi tuttavia non possono prevaricare la volontà umana (cfr. la Prima lettera ai Corinzi, capitolo 10, versetto 13 e libro di Giobbe, capitolo 1, versetto 19). Satana ha due caratteristiche principali che sono anche le sue armi contro l'umanità e la Chiesa: egli è un accusatore ed un ingannatore (cfr. libro dell'Apocalisse, capitolo 12, versetti 7-10).

Satana (dal greco satànas), o diavolo (dal greco diàbolos) sono infatti termini che significano "calunniatore", "accusatore" e derivano dall'Antico Testamento. Un altro appellativo è demonio (dal greco daimònion). Nei rotoli di Qumran egli è "Beliar" o "Belian" che, tradotto dall'ebraico significa "privo di qualsiasi valore". Gli ebrei lo chiamano anche Belzebùl, che viene pronunciato nella forma italiana Belzebù, che è la storpiatura di una "divinità" cananea. Satana, l'angelo decaduto è, sia nel Vecchio che nell'Antico Testamento, sempre in contrasto a Dio e ai suoi progetti. Gesù Cristo lo chiama "principe di questo mondo" (Giovanni 12, 13). Egli dispone delle ricchezze del mondo che dona ai suoi adoratori: "Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai" (Vangelo di Matteo, capitolo 4, versetto 9)-. La Sacra Scrittura afferma che gli angeli del Signore erano migliaia di migliaia e miriadi di miriadi. Secondo il Talmud i demoni sono 7.405.926. Denis de Rougemont ha dichiarato: "Il mondo è pieno di demoni, essi imperversano a milioni".
"Gli empi invocano su di sé la morte con gesti e parole, ritenendola amica si consumano per essa e con essa concludono alleanza, perché sono degni di appartenerle" (Sapienza, 1,16).
"Avete irritato il vostro Creatore, sacrificando ai demoni e non a Dio". (Baruc 4,7)
"Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia". (Ap 13,3)

Il Papa Paolo VI, il 15 novembre del 1972 dichiarò: "Il male non è solo una mancanza ma una "efficienza", un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà, misteriosa e spaventosa. Chi rifiuta di riconoscere la sua esistenza, si pone fuori dall'insegnamento biblico e dalla Chiesa: come chi crede che il male sia un "principio" autonomo, che non abbia, come ogni creatura una sua origine in Dio; o chi infine, la voglia spiegare come una forma di personificazione concettuale e fantastica delle cause sconosciute delle nostre sventure". Il Pontefice parlò di molti diavoli sottoposti a un capo: "Che si tratti non di un solo demonio, ma di molti, diversi passi evangelici ce lo indicano (Luca 11,21; Marco 5, 9); ma uno è principale: satana, che vuol dire avversario, nemico; e con lui molti.conosciamo tuttavia molte cose di questo mondo diabolico, che riguardano la nostra vita e tutta la nostra storia. Il demonio è all'origine della prima disgrazia dell'umanità.da quella caduta di Adamo il demonio acquistò un certo impero sull'uomo".
Il diavolo ha affermato il suo potere nelle regioni dell'aria, "quello spirito che ora opera negli uomini ribelli" (Lettera di San Paolo agli Efesini, capitolo 2, versetto 2).
Rudolf Stainer a Zurigo, il 13 novembre 1917, durante la conferenza "Dietro le quinte degli eventi esteriori" affermò: "Dall'anno 1841 in poi, una battaglia fu combattuta nelle regioni del mondo spirituale.nell'autunno del 1879, questa battaglia terminò con la cacciata di certi spiriti delle tenebre dal mondo spirituale sulla Terra. Da allora essi sono andati operando tra gli uomini insinuandosi nei loro impulsi di volontà, nelle loro motivazioni, nelle loro idee: insomma in tutti gli affari umani".
A parte le date citate da Stainer, la Parola di Dio (ispirata e scritta secoli prima), dice chiaramente che: " Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva con i suoi angeli, ma non prevalsero e nn ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli ".
(Libro dell'Apocalisse, capitolo 12, versetti 7-9).

" .poiché i demoni sono presenti in ogni parte del mondo, ed essi, separati da Dio, entrano in noi seminandovi i germi della loro energia e intelligenza, allora la mente, (che non è sottomessa a Cristo e allo Spirito Santo di Dio N.D.A.), concepisce gli adulteri, gli stupri, gli omicidi, i patricidi, i sacrilegi, le oppressioni, le rovine e tutte le altre opere demoniache " (Corpus Hermeticum).
La Parola di Dio dice che il demonio è un essere concreto che "va in giro per il mondo come un leone ruggente, cercando chi divorare" (cfr 1 Pietro 5, 8). Il Concilio Vaticano II in proposito è molto chiaro: "Tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre: lotta cominciata fin dall'origine del mondo e destinata a durare, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno" (Gaudium et Spes, 37).
La Parola di Dio nella Bibbia descrive le caratteristiche dell'oppressione diabolica (cfr. Vangelo di Matteo, capitolo 8, versetti 28-33; Vangelo di Marco, capitolo 5, versetti 1-6; vangelo di Luca, capitolo 8, versetti 26-39; Vangelo di Matteo, capitolo 9, versetto 32). Satana ha assegnato a certi demoni a determinati territori, nazioni, città, "culture" e "sottoculture". Questi demoni cercano di pervertire le persone nel loro territorio e di renderle nemiche di Dio (cfr. il libro di Ezechiele, capitolo 28, versetto 12).
La lettera di San paolo ai Romani, al capitolo 1, versetti 28-32 (ma anche i precedenti) descrivono bene, con grande attualità e realismo, la situazione in cui versa oggi il mondo:
" .E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. "
Gesù ha dimostrato la Sua potenza sui demoni e ha trasmesso questa stessa potenza ai Suoi discepoli (vangelo di Marco, capitolo 16, versetto 17 e libro dell'Apocalisse, capitolo 12, versetto 11).
" Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati.perdonandoci tutti i peccati, annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; avendo privato della loro forza i Principati e le Potestà ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo " (Lettera di San Paolo ai Colossesi, capitolo 2, versetto 14). Una vittoria che sarà piena, per i cristiani alla fine dei tempi, ma ora si tratta di "tenere" le posizioni. In quella particolare condizione che in termini spirituali si chiama "già, ma non ancora".
Il principe di questo mondo è stato giudicato. Gettato fuori, non ha potere sul Cristo che è il vero Re dell'universo a cui tutto deve essere progressivamente assoggettato, perché ogni realtà visibile e invisibile nei cieli e sulla terra è stata creata in vista di Lui e per Lui. La Chiesa non ha mai cessato di ricordare ai suoi fedeli la necessità di combattere satana, i cristiani infatti, "sono nel mondo, ma non appartengono al mondo" (Giovanni 17, 11-14-16, ma a Gesù Cristo che li ha redenti dal dominio di Satana. I veri cristiani non devono preoccuparsi di quanto sta succedendo nel mondo. Perché anche se fosse la fine di questo mondo, i cristiani dovrebbero gioire, perché la loro liberazione è vicina. Ma quando un cattolico va alla Messa che cosa proclama insieme al sacerdote nel momento cruciale dell'Eucarestia? "Annunciamo la Tua morte o Signore e proclamiamo la Tua Resurrezione in attesa della Tua venuta". E allora? Cosa deve temere il cristiano? Deve solo temere di non essere tanto cristiano. Perché così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio, Gesù Cristo : "Conosco le tute opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Mai poiché sei tiepido. sto per vomitarti dalla bocca".

" Il principe di questo mondo è stato giudicato ".
( Vangelo di Giovanni, capitolo 16, versetto 11)

" Il Dio della pace stritolerà ben presto satana sotto i vostri piedi "
(Lettera di San Paolo ai Romani, capitolo 16, versetto 20)

" E il diavolo che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche
la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli ".
(Apocalisse 20, 10)

" Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri
e chiunque ama e pratica la menzogna! "
(Apocalisse 22,15)



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Il Diavolo

tratto da " Come riconoscere le trappole del Demonio " di Mons. Bolobanic

Se Dio è un essere perfetto, la pienezza di perfezione, ci si pone la domanda: Come è p ossibile che vicino a un Dio eccellente esista un essere completamente negativo - Diavolo? È stato Dio a crearlo? Quello sarebbe in netta opposizione con la sua perfezione. Da dove arriva, dunque, il Diavolo?

Troviamo la risposta nell'ultimo libro del Nuovo Testamento, l'Apocalisse di San Giovanni Apostolo: " Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. II grande drago, il serpente antico, colui che chiamano il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. Esultate, dunque o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo " (Ap 12, 7-12).

Questa relazione biblica ci fa sapere qualcosa sul conflitto tra gli angeli. Ovviamente Dio ha creato gli angeli buoni. Il dono della libertà che avevano dava loro la possibilità di scegliere. Erano messi alla prova dell'ubbidienza e dell'amore; dovevano riconoscere il Dio come il loro Signore Supremo e liberamente mettersi al suo servizio. Invece, in una parte degli angeli nacque superbia, il desiderio di essere dio. Superbia è il peccato dello spirito. In seguito, Lucifero, l'angelo di luce, il più grande tra le creature di Dio, e una parte che lo seguiva, si ribellarono e diventarono gli spiriti maligni, i demoni. Nel momento in cui Lucifero, Satana, si è ribellato coscientemente, con tutto il suo essere e con la propria volontà, è diventato irreversibilmente l'essere più lontano da Dio. Il peccato di ribellione è rimasto inculcato nella sua natura e vi rimarrà eternamente. La Bibbia lo chiama con diversi nomi: Satana, Lucifero, Belzebù, il Serpente antico, il Padre della menzogna, l'Accusatore dei fratelli...

Quindi, Dio non ha creato il Diavolo e gli spiriti cattivi, ma sono stati loro, rivoltandosi contro Dio consapevolmente e liberamente a diventare cattivi. Il potere

e le capacità che ha ricevuto da Dio prima di ribellarsi, il Demonio li ha ancora. Dio non può negare se stesso. Ma adesso Satana quelle abilità, specialmente la cognizione, le usa per odiare Dio e tutti coloro che volonta­riamente desiderano servirlo.

Gesù e Satana

Gesù Cristo è il centro della creazione e della redenzione. Secondo il piano di Dio, tutto è creato "per mezzo di lui" (cfr. Col 1, 16). Nella Bibbia si parla di due regni: del regno di Dio e del regno di Satana. Si parla, da una parte dell'onnipotenza di Dio Creatore, Signore dell'universo, e dall'altra della potenza delle tenebre; dei figli di Dio di fronte ai figli del Demonio. È assolutamente impossibile concepire l'opera di Cristo Redentore se non tenendo presente l'azione devastante di Satana.

Egli è apparso in questo mondo "per distruggere le opere del diavolo" (1 Gv 3, 8), liberare l'uomo dalla schiavitù diabolica e, dopo aver distrutto il regno di Satana, stabilire il Regno di Dio.

Il Diavolo è "omicida fin dal principio" (cfr. Gv 8, 44); nemico, tentatore, accusatore, per mezzo di lui nel mondo entrarono male, dolore, peccato e morte. Gesù lo nomina "il principe del mondo" (Gv 14, 30); Paolo lo descrive come "il dio di questo mondo" (2 Cor 4, 4); Giovanni afferma che "tutto il mondo giace sotto il potere del maligno" (1 Gv 5, 19).

Tutti quelli che negano l'esistenza del Diavolo, compresi i più grandi teologi, considerandolo soltanto come un'idea astratta del male che serve solamente per impaurire l'uomo, chiaramente si sbagliano. Parlando dei demoni, la Scrittura ci parla degli esseri che hanno mente, volontà, libertà e intraprendenza. Lo confermano la consegna degli avi, quanto il ministero della Chiesa. Quindi, chi nega il Diavolo, nega il peccato e non è capace di comprendere l'opera della redenzione di Cristo.

Il Demonio è molto possente proprio perché oltre il potere usa la seduzione e la menzogna nascondendosi subdolamente. Non gli piace essere smascherato, scoperto. L'ha notato benissimo Ch. Boudelaire scrivendo: "La più grande astuzia del Diavolo è di farci credere che non esiste". Chiaramente! Poiché se è riuscito a farci credere che non c'è, allora vivremo senza pensare a lui, e di conseguenza potrà tranquillamente "tirarci per il naso" e "trasportarci assetati sopra l'acqua" senza che noi ce ne accorgiamo. Sembra che al giorno d'oggi riesca molto bene.

Il Vangelo dà molta importanza al conflitto tra Cristo e Satana. Certamente, ogni conflitto è segnato dalla sconfitta del Diavolo.

Per comprendere l'influenza di Cristo sul Demonio è importante distinguere alcune espressioni che ci porta la Sacra Scrittura. San Giovanni nella sua lettera dice: "Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo" (1 Gv 3, 8). Pietro, riassumendo l'opera di Cristo al convertito Cornelio, spiega: "... passò benefi­cando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo" (At 1o, 38). Infine, Paolo, sulla lotta che il cristiano combatte per rimanere fedele a Cristo, dirà: "Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti" (Ef 6, 11-12).

Le tentazioni nel deserto

Al principio della sua attività pubblica, dopo il battesimo sul Giordano, Gesù fu tentato dal Diavolo. Ritirandosi nella solitudine di un deserto, per quaranta giorni a digiuno, pregando nell'unità col Padre, si preparava ad affrontare il Maligno.

Tentandolo, gli disse: "Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane" (Mt 4, 3). Ma egli rispose: "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio!" (Mt 4, 4). Indubbiamente, il Tentatore cercava il momento giusto: Gesù era fisicamente esausto.

Stanco e affamato, logicamente l'uomo ha bisogno di mangiare. Ma in questo caso dobbiamo riconoscere la trappola del Demonio. Tante volte rispondiamo frivolamente al richiamo delle nostre emozioni, cercando di saziare le necessità momentanee... e in questo modo pecchiamo rifugiati dietro la maschera della concessione. "Ma tutti fanno così" è la nostra solita risposta di difesa. E Satana è molto abile. Si nasconde non volendosi scoprire come angelo caduto durante la rivolta. Al contrario, piuttosto veste i panni dell'angelo di luce presentandosi misericordioso, compassionevole, comprensivo. A Gesù affamato offre il cibo. Cosa è più normale di questo? Invece Cristo è Dio e distingue il pericolo. Per soddisfare le necessità corporee, l'uomo rischia di trascurare lo spirito. Quanti sono al giorno d'oggi che pensano soltanto a rimpinzarsi lo stomaco e a sfamare le proprie bramosie, lasciandosi l'anima vuota e senza Dio? Gesù poteva fare un miracolo; sappiamo che prossimamente sfamerà due volte migliaia di persone moltiplicando il pane nel deserto. Riconoscendo la trappola, risponde al Demonio: "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt 4, 4).

Procede con la seconda tentazione. Dobbiamo sapere che Satana non si sente mai sconfitto. Dopo il primo tentativo senza successo, lo condusse sul pinnacolo del tempio di Gerusalemme e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede" (Mt 4, 6). Qui si nasconde il doppio inganno, il peccato di vanità. Propone a Cristo di fare sensazione davanti agli occhi del mondo, un salto mortale. Tutti gli applaudirebbero, lo ammirerebbero e lo adore­rebbero. La gente ama gli spettacoli. Ha bisogno degli idoli, di identificarsi con i cantanti, gli attori, i giocato­ri... Come nell'antica Roma, l'uomo d'oggi "desidera pane e giochi". La risposta di Gesù, come la prima volta, è decisa, tagliente e senza compromessi: "Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo!" (Mt 4, 7). Accontentarlo significherebbe sostituire i ruoli, cioè permettere al Tentatore di interpretare il Creatore. Satana si infuria per non aver avuto successo neanche stavolta. Non è riuscito a persuadere Cristo a fare un miracolo.

Segue il terzo tentativo. Il più orribile dei tre. Satana guida Gesù davanti a qualcosa che rovina l'uomo per l'eternità: "Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò se, prostrandoti, mi adorerai" (Mt 4, 8-9). Quale demenza! Il Demonio che si immagina tutto suo e invece non ha proprio niente. Promette all'uomo successo, gloria, fama, potere, ricchezza, fortuna, progresso, piacere. Infine, gli prende tutto di nuovo, facendolo precipitare. Accecare l'individuo non permettendogli di vedere la via di scampo dopo il fallimento, convincendolo a rassegnarsi a tal punto di non capire il senso di vita, per condurlo infine a togliersela da solo è un'ordinaria strategia diabolica. Non siamo dunque, testimoni di tantissimi suicidi, sempre più presenti nella nostra realtà, specialmente tra i giovani?

Anche la terza volta Gesù evita l'imbroglio: "Vattene, Satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto!" (Mt 4, 10). Quanta forza e decisione in queste parole! Rivelano la grandiosa istruzione di vita per tutti coloro che si prosternano davanti agli idoli, i falsi dèi: l'idolo di soldo, l'idolo di scienza, di cupidigia, di potere e di carriera, l'idolo di pubblicità e prestigio, l'idolo di droga e alcol...

Tutte queste tentazioni nascondono l'insidia di accettare il desiderio del corpo, del mondo e di Satana (cibo, successo, potere...) che vuole dominare lo spirito. Mira a separarci da Dio e distruggerci l'anima. L'antico Adamo ha scelto la promessa del Diavolo; il Nuovo Adamo, Cristo, ha preferito essere obbediente al Padre, pur sapendo di dover morire crocifisso.

Chi potrebbe contare tutte le anime che Satana pos­siede attraverso simili insidie!? Tutti quelli che gli hanno creduto, ingannati con false promesse, "ciechi" e "incatenati" fanno parte della sua schiavitù. San Giovanni per tre volte lo chiamerà: Il principe di questo mondo. Cristo è qui per sterminare le potestà diaboliche che dominano tutti quelli sottomessi a subdoli inganni. È venuto per abbattere il potere; slegare "le catene" del Diavolo, liberare e dare la vita alle amate creature. Perciò disse ai suoi discepoli: Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori... perché non ha nessun potere su di me! (cfr. Gv 12, 31).

Cristo e il demonio nei Vangeli

Nei propri scritti, gli Evangelisti cercano di accentuare la divinità di Cristo. In questo senso particolarmente riportano le sue opere d'eccezione, i miracoli, tra i quali descrivono con particolare attenzione il potere che egli esercitava sugli spiriti maligni. Come abbiamo già detto, la sua missione era indirizzata a distruggere il Demonio e liberare l'umanità. Marco nel primo capitolo del suo Vangelo tre volte sottolinea questo potere di Cristo: "Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: "Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio'. E Gesù lo sgridò: "Taci! Esci da quell'uomo'. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: `Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!' (Mc 1, 23-27). È importante notare come il popolo collega l'attività di Gesù con l'autorità e il potere che egli aveva sui demoni: "Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni; ma non permetteva ai demoni di parlare, perché lo conoscevano" (Mc 1, 32-34). Possiamo evidenziare che Gesù non vuole la testimonianza degli spiriti maligni, menzogneri e ingannevoli. Gli basta quella del Padre e richiede anche la nostra. Marco ci informa: "E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni" (Mc 1, 39).

Matteo invece ci descrive come Gesù liberava tante persone: "La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva" (Mt 4, 24). "Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati" (Mt 8, 16). Luca riporta similmente: "Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano demoni gridando: "Tu sei il Figlio di Dio!' Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo" (Lc 4, 40-41). "... erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro ma­lattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti" (Lc 6,18-19). "... e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Magdala, dalla quale erano usciti sette demoni... " (Lc 8, 2).

Dedichiamo per un istante la nostra attenzione a due avvenimenti caratteristici e particolarmente interessanti.

Riflettiamo sul caso dell'indemoniato di Gerasa. Si tratta di uno dei peggiori esempi di possessione diabolica dove l'individuo dimostra di avere forza erculea. Riusciva a spezzare le catene. Nessun altro caso rivela espressioni del genere. L'influsso del Demonio si può manifestare anche come malattia fisica. Abbiamo i casi del sordomuto e della donna ricurva. Oggi possiamo trovare diverse esteriorizzazioni della possessione demoniaca.

Quando Gesù gli domandò: Come ti chiami? "Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti" (Mc 5, 9). Anche al giorno d'oggi durante un rito di esorcismo può succedere come avvenne quando Cristo permise al Diavolo di entrare nei maiali. Gesù non ordina mai a nessuno di tacere di essere stato liberato dallo spirito maligno; lo fa di solito soltanto dopo aver guarito da qualche malattia.

Il secondo caso ci racconta la guarigione del fanciullo che i dieci apostoli non riuscivano a liberare da soli, mentre Gesù si trovava con Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte Tabor. Anche questo era un grave esempio di possessione. Il Demonio tormentava il ragazzo gettandolo a terra ed egli irrigidendosi, schiumava dalla bocca e strideva i denti, come se fosse stato epilettico. Satana desiderava distruggerlo perciò lo buttava sia in acqua sia nel fuoco. Le descrizioni riportano Luca (9, 38-43) e Marco (9, 14-27).

Segue una domanda molto concreta e significativa di Gesù: "Da quanto tempo gli accade questo?" (Mc 9, 21). La risposta: "Dall'infanzia..." voleva accentuare che la vittima non era colpevole da parte sua per l'accaduto.

Cristo richiede la fede del padre per poter liberare il giovane: "Tutto è possibile per chi crede!" (Mc 9, 23) e ai discepoli stupiti e delusi per l'insuccesso dice: "Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera" (Mc 9, 29). Segnala che alcune liberazioni dagli spiriti immondi, particolarmente complessi, pretendono dall'interessato preghiera e digiuno.

Riportiamo alcune caratteristiche che sarebbe utile evidenziare negli incontri tra Gesù e il Demonio:

il Diavolo può entrare nella persona: "E allora, dopo quel boccone, Satana entrò in lui" (Gv 13, 27) il caso di Giuda Iscariota;

dopo la liberazione, lo spirito maligno può ritornare accompagnato da altri e peggiori demoni (Mt 12, 43-45);

è capace di agire in maniera da sedurre la gente come è accaduto del mago Simone (At 8, 9);

in alcune circostanze dimostra di avere potere straordinario: "... ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre" (Lc 22, 53);

Satana manifesta quel potere specialmente negli ultimi tempi e lo possiamo vedere dai discorsi di Gesù e nell'Apocalisse.

Il demonio si scatena se lo scopriamo e cerchiamo di colpirlo. Gli ebrei, i loro letterati e i farisei, temendo che il popolo cominciasse ad ammirare Gesù dicevano: "Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni!" (Mt 9, 34). "Ora sappiamo che hai un demonio" (Gv 8, 52). "Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demoni per mezzo del principe dei demoni" (Mc 3, 22). Cristo darà tre risposte alle presenti accuse. Con la prima vorrà dimostrare che l'imputazione era insensata e contraddittoria: "Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi... se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire" (Mc 3, 23-26). La seconda risposta è ancora più potente. Gesù cerca di spiegare a quelli che lo ascoltano quello che sta succedendo: "Ma se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio" (Mt 12, 28); "... ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori" (Gv 12, 31); "... il principe di questo mondo è stato giudicato" (Gv 16, 11).

La terza invece parla del potere assoluto di Dio e della sconfitta totale del Demonio: "Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino" (Lc 11, 21-22). "... il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me" (Gv 14, 30).

L'azione del demonio nel nostro tempo

Abbiamo menzionato che Satana e gli angeli ribelli, anche se divisi da Dio, hanno mantenuto il proprio dominio e la rispettiva posizione (Troni, Dominazioni, Principati, Potestà...) e che usano quelle virtù e potenze per le opere del male. Tra il primo arrivo di Cristo ed il giorno dell'ultimo giudizio Satana cerca continuamente di catturare più anime possibile. Il suo ultimo scopo è di rovinare e di sterminare l'uomo. Sant'Agostino sosteneva che, se Dio autorizzasse il Demonio "nessuno di noi sopravvivrebbe". Consapevole del proprio fallimento, sapendo "che gli resta poco tempo" (Ap 12, 12), ovviamente ha fretta e disperatamente cerca di accalappiare un buon numero di persone. La lotta contro "le potenze delle tenebre... " è "destinata a durare, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno" (GS 37). Ogni individuo, senza eccezioni, fa parte di quel conflitto. La nostra vita sulla terra è una permanente prova nella quale si misura quanto siamo fedeli a Dio e quanto schiavi del Diavolo. Al termine di questo cammino, ci aspetta tutti il giudizio di Cristo, in funzione di quanto ognuno di noi abbia fatto bene o male durante il proprio soggiorno terreno.

Evidentemente il potere di Satana in alcune epoche della storia umana risulta più forte, soprattutto al livello della comunità e poi, nella realtà del singolo. Tra gli storici si reputa che la rovina dell'Impero Romano avvenne come conseguenza della deformazione etica e morale che aveva contagiato l'intera società di quei tempi. Lo afferma chiaramente Paolo nella sua lettera ai Romani.

Intanto, osservando, ci risulta che anche il mondo d'oggi, in modo particolare quello Occidentale, presenti la stessa tendenza. Un enorme contributo è dovuto ai mezzi di comunicazione, spesso al servizio del male nella diffusione del materialismo, edonismo, consumismo... Satana accentua il culto del sesso, facendo diventare il corpo umano un mezzo del peccato. Questa è l'azione diabolica che spesso chiamiamo tentazione, diffusa in tanti modi... Infine possiamo constatare che la propaganda del mondo satanico è talmente aperta e prepotente che riesce direttamente e indirettamente ad influenzare l'uomo, a distruggergli la vita e a portargli l'anima all'inferno.