domenica 4 marzo 2007

Chi è e storia di San Giuseppe

SAN GIUSEPPE - LO SPOSO DI MARIA

Santo, sposo di Maria Vergine e padre putativo di Gesù. Nei vangeli Giuseppe è nominato raramente e solo in quelli di Matteo e Luca. Nel Vangelo di Luca è detto figlio di Eli mentre in quello di Matteo è detto figlio di Giacobbe, ma per entrambi appartiene alla stirpe di Davide.
Maria è fidanzata a Giuseppe e, secondo il diritto matrimoniale ebraico, soltanto un atto formale di divorzio può sciogliere la promessa di matrimonio. Quando viene a sapere della sua prossima maternità, vuole ripudiarla in obbedienza alla legge, ma intende farlo in segreto, mostrandosi al contempo giusto e misericordioso. Viene distolto da questo suo proposito dall'apparizione di un angelo del Signore, che in sogno gli dice che il nascituro "è opera dello Spirito Santo". Accolta in casa la sposa, secondo la tradizione, Giuseppe visse con lei in perfetta castità.
Come discendente della stirpe di Davide dovette recarsi, a causa del censimento augusteo, nella città di Betlemme per registrarsi e lì nacque Gesù. Poi seguirono la fuga in Egitto, il ritorno dall'Egitto e lo stabilirsi nella città di Nazareth. L'ultima volta che viene citato Giuseppe nei Vangeli, è in occasione del pellegrinaggio a Gerusalemme, fatto quando Gesù aveva dodici anni, durante il quale lo stesso Gesù venne perso e ritrovato nel Tempio mentre insegnava ai dottori. In tutti i racconti evangelici non viene mai riportata alcuna parola di Giuseppe: assolto il suo compito egli scompare di scena. Il suo silenzio è colmo di fede e di amore. Come Simeone accoglierà gesù tra le sue braccia, Giuseppe lo accoglie nella propria stirpe, accoglie come figlio questo bambino. Giuseppe, il silenzioso, è il giusto che vive di fede.


GIUSEPPE NELLA STORIA DELLA CHIESA

La figura di S. Giuseppe è stata rivalutata lungo i secoli...

La figura di Giuseppe ha goduto di scarsa attenzione nell'età patristica, durante la quale è stata studiata raramente e sempre in relazione al mistero di Cristo (per esempio da Giovanni Crisostomo e Girolamo). Dopo un lungo periodo di silenzio il tema venne ripreso dagli scrittori ecclesiastici nei secc. XII e XIII, ma il merito di aver riproposto e rivalutato la figura di Giuseppe va sicuramente ai monaci francescani Bonaventura da Bagnoregio, Pietro Olivi e Ubertino da Casale. Da segnalare è anche il Sermo de sancto Joseph (Discorso su S. Giuseppe) di Bernardino da Siena. L'impulso decisivo per lo sviluppo del culto e lo studio della figura di S. Giuseppe è stato dato dai Papi negli ultimi centoventi anni. Pio IX, lo proclamò infatti, l'8 dicembre 1870 patrono della Chiesa universale e ne solennizzò la festa il 19 marzo. Leone XIII nel 1889 emanò l'enciclica Quamquam pluries, il più ampio documento pontificio sulla sua figura, che spiega i fondamenti teologici dei privilegi concessi a S. Giuseppe e la sua missione nella Chiesa. Sulla stessa linea procedettero gli altri pontefici proponendo S. Giuseppe come modello degli operai, degli sposi e come difesa sicura nei confronti dell'ateismo militante (Pio XI). Nel 1955 Pio XII consacrò il Primo Maggio cone la festa liturgica di S. Giuseppe operaio. Infine Giovanni XXIII il 19.3.1961, pose il Concilio Vaticano II sotto la protezione di S. Giuseppe.